Nell’Assemblea del 25 gennaio 2019 svoltasi a Roma, la Conferenza Universitaria Nazionale di Scienze della Formazione (CUNSF) all’unanimità si è pronunciata, per quanto di sua specifica competenza, sulle vicende inerenti al Cara di Castelnuovo di Porto.
La CUNSF – impegnatasi anche recentemente in progetti di educazione interculturale, quali quelli volti alla realizzazione, attraverso Convenzione con il MIUR con fondi europei (FAMI), su tutto il territorio nazionale di Master universitari su “Organizzazione e gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali” – esprime profonda preoccupazione per gli accadimenti che si sono verificati a seguito della decisione di chiudere senza preavviso, e senza prospettare adeguate alternative, il Cara di Castelnuovo di Porto. Pur non entrando nel merito delle disposizioni prese, si ritiene che debba essere prestata attenzione ai percorsi d’istruzione e formazione dei bambini e dei giovani e alla loro continuità, sia perché qualunque forma d’integrazione non può che passare attraverso la scuola, sia perché la sicurezza sociale si può garantire solo con un’educazione capace di fronteggiare povertà ed emarginazione, scommettendo su tutti e ciascuno.
Si ribadiscono, inoltre, le raccomandazioni inviate dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza al Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione – Ministero dell’Interno – il 23 gennaio 2019, riguardo alle tutele da assicurare a tutti i minori coinvolti.